Lo studio delle interazioni dei campi magnetici sulla salute umana è di origini antichissime, e può essere fatto risalire addirittura a Ippocrate e agli antichi Egizi. La magnetoterapia in campo riabilitativo (o elettromagnetoterapia) è un genere di terapia che consiste nella opportuna irradiazione con un campo magnetico. La magnetoterapia ha numerosi campi e numerose modalità di applicazione, ma opera principalmente nella regolarizzazione dell'equilibrio elettrochimico della cellula e restaurando la corretta permeabilità della membrana cellulare; a questo fine le zone interessate da patologie muscolari, articolari, ossee e tessutali in genere, vengono sottoposte a irradiazioni mirate. Di recente gli effetti della magnetoterapia sull'osteoporosi sono stati riconsiderati con grande interesse e diverse ricerche affermano che abbia effetti di rilevante riduzione del processo degenerativo del tessuto osseo.

La magnetoterapia è indicata nei seguenti casi:

  • Disturbi di tipo infiammatorio artrosi, neuriti, flebiti, tendinite, stiramento muscolare;
  • Disturbi articolari
  • Traumi recenti
  • Malattie reumatiche, nelle patologie articolari quali artrosi, tendiniti, epicondiliti, borsiti, periartriti, cervicalgie, lombalgie, mialgie, trattamento delle fratture sia durante che dopo gessatura (infatti, la magnetoterapia influenza direttamente il tessuto osseo, accelerando la formazione del callo osseo, mobilitando gli ioni di Ca++ ).

Un campo di applicazione in cui si hanno risultati eclatanti è quello della osteoporosi, patologia che in molti casi degenera, con dolori e con eventuali microfratture a livello dei corpi delle vertebre, in aumento della cifosi e nella riduzione di altezza dei corpi delle vertebre con compressione a livello della colonna vertebrale e difficoltà nella deambulazione.
Non vi sono specifici rimedi per curare l'osteoporosi, ma il trattamento con campo magnetico ripetuto più volte all'anno, riduce il processo degenerativo. La patologia dell'anziano trova nella magnetoterapia una valido aiuto rigenerando le cellule e dando una sensazione di acquisita energia.

Le controindicazioni alla magnetoterapia sono poche e spesso solo temute per motivi precauzionali e sono le seguenti: portatori di stimolatori cardiaci e pacemaker e in presenza di insufficienza coronarica, disturbi ematologici o vascolari, alterazioni funzionali organiche, psicopatologie, epilessia, alcune malattie infettive, micosi, iperfunzione tiroidea, sindromi endocrine, tubercolosi, gravidanza.

La magnetoterapia, oggi largamente utilizzata anche dalla medicina, non ha nessun effetto collaterale ed alcuna controindicazione.
Particolarmente indicata nelle affezioni dolorose localizzate, ha inoltre la proprietà di accelerare la rigenerazione tissutale (osseo, epiteliale, ecc.), migliorare lo stato del sistema nervoso, neurovegetativo e vascolare; ridurre la viscosità del sangue; aumentare l'ossigenazione; attenuare i dolori e gli stati infiammatori; produrre una notevole azione sedativa. La magnetoterapia non va confusa con l'elettrostimolazione che funge da semplice analgesico e non esplica, come invece fa la magnetoterapia, alcun effetto curativo. L'azione benefica della magnetoterapia è effettuata in modo graduale, senza aggressioni violente ed effetti collaterali nocivi. L'utilizzo della magnetoterapia non da luogo a dipendenza, ad assuefazioni secondarie dannose.